Degustato da Emanuela Cicconi

      Commenti disabilitati su Degustato da Emanuela Cicconi

Unconventional pairing, Dolcetto D’Alba Superiore 2013, Flavio Roddolo

Siamo all’inizio della quarta settimana di quarantena e stasera il convento passa pasta e ceci, ceci non in scatola ovviamente. Ora dobbiamo scegliere la bottiglia di
vino ma le scorte iniziano a scarseggiare e come al solito rimangono quelle che hai lasciato lì a riposare e che meritano tempo e l’occasione giusta ma in questo caso
l’occasione fa l’uomo ladro e quando vedi la bottiglia di Dolcetto d’Alba Superiore 2013 di Flavio Roddolo metti da parte le solite congetture e non ci pensi due volte. ..anche con pasta e ceci.
Com’è andata? benissimo dai!
Ci troviamo a Monforte d’Alba, in provincia di Cuneo, in una semplicissima cascina,che da tre generazioni produce vino. Lui è Flavio Roddolo, non un vigneron affabulatore, ma un semplice contadino che produce vino e conosce la sua terra.
Introverso, poche parole ma spese bene, parla poco di vino, lascia che il vino parli da sé, nel bicchiere e nei bicchieri che ti fa degustare. Ogni tanto lancia un sorriso e così ti parla della bottiglia del ’60 che l’altra sera per caso ha aperto ed era perfetta. Il tempo per lui non è dettato dall’orologio ma dei ritmi della sua cantina. I terreni si trovano a circa 500 m di altitudine, scheletro e tufo in prevalenza, terreni coltivati a
Barbera, Nebbiolo, Dolcetto e qualche filare di Cabernet. I vini vengono lasciati ad affinare in barrique usate, vini non modulati dal legno.
Come si presenta:
Un Dolcetto non convenzionale, profondo, colore intenso, con aromi di ciliegia matura, balsamico e sentori di pepe nero.
Al palato si presenta ampio, strutturato e complesso, frutta rossa succosa, terroso,ematico, un tannino teso e contenuto.
Un vino dalla lunga persistenza e longevità.
L’accoppiamento magari avrebbe gradito più una barbera ma gli aromi del rosmarino
fresco e quelle dell’olio (monocultivar di leccino) hanno trovato un buon compagno con
le freschezze balsamiche del vino. Ecco, forse l’accoppiamento perfetto sarebbe stato
un bel coniglio in porchetta o della selvaggina.